Per la prima volta domenica 18 settembre la Fondazione Sviluppo Ca’ Granda ha aperto le porte del patrimonio rurale dell’Ospedale Maggiore di Milano a tutti i curiosi e agli appassionati di natura e bellezza. Siamo stati in bici nelle terre di proprietà della Cà Granda a Morimondo per l’evento “La Strada dei 5 Colori” organizzata in collaborazione con il FAI, FIAB e Trekking Italia.
E’ stata per noi una giornata all’insegna dei colori. A pochi chilometri dal caos di Milano insieme a più di 700 iscritti all’evento, abbiamo scoperto i 5 colori della campagna di Morimondo. Immersa nel parco del Ticino, questi terreni che coprono un territorio di circa 8700 ettari, sono stati donati al Policlinico nel 1561 da papa Pio IV per sostenere l’opera dell’Ospedale. Oggi, grazie alla Fondazione, nata nel 2015 senza scopo di lucro, si promuove il progresso della ricerca scientifica del Policlinico in campo sanitario e biomedico attraverso la valorizzazione del patrimonio agricolo dell’Ospedale.
Si potevano scegliere il percorso a piedi, lungo 3km e il percorso in bicicletta lungo 18 km. Siamo stati circondati dal rosso delle cascine, scaldati dal sole giallo, che per fortuna è stato dalla nostra parte, abbracciati dal verde accecante dei campi, dal bianco del riso e del latte e coccolati dal blu delle acque.
Il percorso in bici
In sella alla bici, noleggiate da “Cicli Battistella“, abbiamo iniziato il nostro itinerario da Morimondo. La prima tappa, dopo poche pedalate è stata il Naviglio di Bereguardo che fu costruito per portare le merci, che arrivavano via mare da Venezia e quindi dall’Oriente, così da congiungere Milano a Pavia.
Lungo il tragitto abbiamo scoperto le marcite, una tecnica a noi completamente sconosciuta che si estende su tutto il territorio della pianura irrigata dal Ticino all’Adda.
In pratica piccoli canali inondano il prato fino a formare un sottile velo tiepido al di sopra del manto erboso che favorisce il mantenimento della sua temperatura cosi da non permettere gelate del suolo nei mesi più rigidi.
La marcita ricopre un ruolo ecologico importante perché consente la crescita rigogliosa dell’erba, arrivando fino a 8 tagli l’anno e crea rifugio per molte specie floristiche e faunistiche, acquatiche.
Proseguendo il percorso tra antiche cascine, campi di riso, fontanili e boschi ci siamo diretti verso la riva del Ticino nella lanca Lasso per un giro in canoa. Per noi è stata la prima volta ed è stata un’esperienza bellissima che decisamente vi consigliamo di fare. Un silenzio inaspettato nelle acqua del Ticino, tra farfalle blu e un verde che sembrava volesse coccolarci. I ragazzi di @AqQua_Rafting organizzano corsi di rafting sul Ticino in canoa e sul loro sito trovate tutte le indicazioni.
Tornati in sella alla bici, abbiamo raggiunto la Contrada Cerina che unisce 3 cascine.
Al tempo dei Romani la strada che noi abbiamo percorso in calesse veniva chiamata “Strada dei Mercanti”. A tutta velocità, con i capelli al vento ammirando uccelli, farfalle coloratissime, risaie e campi.
Dove fermarsi a mangiare
Nel verde del Parco Ticino abbiamo poi fatto pausa per un pranzo interamente a km zero. L’Azienda Agricola ed Agrituristica Cascina Lasso ci ha deliziato con tantissimi piatti a base di carne dei loro allevamenti, verdure e un risotto fatto con il riso Arborio coltivato nei loro campi. Anche per i dolci utilizzano frutti e marmellate coltivate nelle loro proprietà. Dopo aver conosciuto il super cuoco, simpatico e decisamente bravo, siamo ripartiti verso la Cascina Nuova di Campagna e l’Oratorio di Sant’ Anna.
La Cascina Nuova era un distaccamento dell’Abbazia dove i monaci avevano in custodia i prodotti agricoli e la utilizzavano per i lavori manuali. Venne poi trasformato in un villaggio rurale grazie all’arrivo della popolazione dei contadini. Lì sorge l’oratorio di Sant’Anna, chiesa della comunità locale costruita nel 1703.
Il percorso continua verso il Borgo Fallavecchia dove sorge la chiesa di San Giorgio. Oggi nel borgo sono attive due cascine dove si allevano mucche e si coltivano ortaggi e cereali, acquistabili nello spaccio del borgo.
Ultima tappa, prima di lasciare questa meravigliosa terra è stata l’abbazia di Morimondo. Morimondo è uno dei Borghi più belli d’Italia e città slow, dove il tempo davvero sembra essersi fermato. Un borgo, legato all’agricoltura e alla preghiera, dominato dall’Abbazia di Santa Maria che nasce imponente nel cuore del paese con un parco che fa da giardino dove potersi stendere, giocare o rilassarsi.