“Parigi val bene una messa”. Non so quante volte mi sono chiesto il senso di queste parole. Penso di averle lette la prima volta su un muro della mia città, avrò avuto 7 o 8 anni e proprio non capivo cosa potessero significare.
Mi capita ancora oggi di sentirle e mi fa tornare alla mente quel muro, quella vernice rossa…e immagino la mia espressione, a metà tra il dubbioso ed il curioso, con un grosso punto interrogativo sulla testa. (per chi non lo sapesse la frase sembra sia stata pronunciata da Enrico IV, di fede ugonotta, che per ottenere il trono di Francia accettò di convertirsi al cattolicesimo.).
Beh nel mio piccolo posso comunque affermare anche io che Parigi val bene una messa…anzi, peggio, vale un volo con Ryanair ed un ora di autobus da Beauvais fino in centro.
La (mia) seconda volta a Parigi mi ha permesso di vivere la città con più attenzione, con più lentezza rispetto alla prima volta. La “fame” di vedere posti nuovi, esaurita qualche anno fa, ha lasciato posto al gusto di passeggiare per le vie del Marais (il mio quartiere preferito) tra una boutique ed una libreria, di soffermarsi nel quartiere ebraico davanti ad un piatto di falafel, di vedere la vita scorrere lungo le rive del Canal Saint-Martin…