48 ore a Parma. Cosa fare, dove mangiare

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Se si pensa a Parma la prima cosa che viene in mente sono le salumerie storiche, le trattorie ed il gusto inconfondibile del prosciutto di Parma.

Un venerdi sera di fine estate siamo arrivati a Parma giusto verso l’ora di cena, giusto in tempo per sederci in una trattoria del centro per degustare il piatto tipico di cui tanto avevamo sentito parlare, gli anolini.

In realtà il motivo reale del nostro soggiorno a Parma era partecipare al Festival del prosciutto di Parma. Il festival si svolge ogni anno a Langhirano, piccola cittadina definita “la capitale del prosciutto” proprio perchè è un continuo susseguirsi di prosciuttifici in cui si produce il famoso Prosciutto di Parma.

La cittadina di Langhirano si trova tra l’Emilia e la Toscana a ridosso dell’Appennino ed è attraversato dal “marino” il vento che soffia sulle coste, capace di conferire, insieme al sale e al lavoro dei maestri prosciuttai, il gusto unico e inconfondibile del “Parma”.

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Il Festival è pieno di punti di degustazione e stand dove è possibile assaggiare diverse specialità. Noi abbiamo provato la bomba di riso, sicuramente un piatto della cucina tradizionale meno noto di Parma, e poi Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano di diverse stagionature, Aceto Balsamico in abbinamento della nostra tanto amata Birra Amarcord.

Parma

Tra i palazzi color oro e i vicoli, che qui si chiamano Borghi, la città di Parma racchiude in un’unica piazza il Duomo, il Battistero e la cattedrale di San Giovanni. Uno spettacolo per gli occhi dal punto di vista artistico.

E poi Piazza Garibaldi da dove partono le quattro arterie che tagliano il centro città:
Strada Farini, la via dell’aperitivo e della movida; Strada Cavour, via dello shopping che porta verso il centro antico della città, verso il Battistero; Strada della Repubblica e Strada Mazzini.

Altra chicca, il Teatro Farnese, tappa obbligatoria a Parma. Teatro interamente in legno situato al primo piano del Palazzo della Pilotta.
Un portone monumentale in legno dipinto conduce ad un ambiente spettacolare che conserva ancor oggi il ricordo della fastosa vita di corte dei Duchi Farnese.
Ricostruito in epoca moderna, perchè quasi del tutto distrutto dalle bombe del 1944, oggi il teatro restituisce una delle più straordinarie architetture teatrali del Seicento.

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DOVE MANGIARE

Antica Pasticceria Pagani

Nel cuore del centro storico di Parma, un’antica pasticceria con produzione di paste eccellenti e se siete fortunati anche di ottimi krapfen. Solo 2 tavoli e pochissimo spazio per fare colazione seduti.

Pepén

Pepén è lo street food per eccellenza a Parma.
I due cavalli di battaglia del locale sono la “carciofa” – torta rustica ripiena di carciofi, ricotta, uova e Parmigiano –  e lo “spaccaballe” – arrosto di maiale, insalata, pomodoro, maionese, ketchup e peperoncino fresco.
Il pane viene svuotato della mollica e poi leggermente tostato alla piastra.
Pepen ha stregato tutti con i suoi panini farcini, per un pranzo veloce.
Aperto dal martedì al sabato, dalle 8,30 alle 19,30.

Trattoria Corrieri

Storica trattoria nel centro di Parma, rustica ma gradevole. Ottima cucina tipica emiliana. Qui abbiamo assaggiato la torta fritta, il culatello e gli anolini in brodo e con ragù di strolghino.
Specialità assoluta è la carne di cavallo, carne a chilometro zero e cucinata in tanti modi.

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Officina Alimentare Dedicata

In una traversa della via della movida dove troviamo alcuni tra i migliori ristoranti di Parma ci cade l’occhio su una viuzza dove c’è un dehors con circa 6/7 tavoli.
Personale sorridente, servizio impeccabile. Torta fritta, prosciutto di Parma e anolini al brodo superlativi. Da provare anche la tartare di bufalo.

Ci dicono che anche a Ferragosto, al brodo e ai fantastici “galleggianti” non si rinuncia.

E ora abbiamo capito il perché.

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