Il grande camino acceso, le luci soffuse e il sorriso di chi ti apre la porta. Queste sono le prime immagini della serata passata al Fornello da Ricci a Ceglie Messapica. Fuori la nebbia, dentro il calore e l’accoglienza di professionisti dove nulla viene lasciato al caso.
Ci accomodiamo, Rossella in sala ci prende i soprabiti e ci dà il benvenuto con un calice di rosè e delle polpettine fritte, tipiche pugliesi.
I tavoli sono ben distaccati tra loro per un buon livello d’intimità, il personale è attento e non troppo presente.
Ci portano il menù e la carta dei vini.
Nel menù scritto a mano pochi piatti, un antipasto misto della casa a base di ortaggi e verdure che variano di giorno in giorno a seconda della stagionalità, quattro primi e quattro secondi, ognuno con l’anno di creazione al Fornello da Ricci.
Nella carta dei vini una buona selezione di vini pugliesi. Abbiamo scelto un primitivo di Manduria 2010, ottimo.
Iniziamo con una selezione di antipasti misti:
crocchetta di bieta, un delicatissimo crostino con baccalà mantecato, un tortino caldo con un cuore di stracciatella e cardoncelli,farro e funghi cardoncelli, tipici della Valle d’Itria.
Una fritturina di carciofi e cardoncelli selvatici, un tagliere con capocollo di Martina Franca e salame, purè di fave, olive fritte e peperoni.
Elegante, ordinata, e una quieta atmosfera che si può trovare solo nei grandi ristoranti. Il piattino del pane comprende una selezione di taralli tiepidi, panini caldi con olive nere e panini al latte, sempre alimentato.
Passiamo ai primi, non potevamo non assaggiare la grande tradizione pugliese. Le orecchiette al pomodoro fresco, basilico e scaglie di cacioricotta. Impiattamento super, porzione abbondante, e un sapore eccezionale. Cottura perfetta, nessuna acidità del pomodoro, e formaggio in quantità ottimali. Sul menù dal 1966.
E poi piccola lasagna ai sette cereali farcita al brasato di vitello e melanzane affumicate con fonduta di stracciatella e tartufo nero locale. Perfetta per il palato di sapore tendenzialmente neutro.
Piatti della tradizione pugliese ma rivisitati in maniera egregia con prodotti di altissima qualità, il segreto degli chef Antonella Ricci e del compagno Vinod Sookar.
La carta dei dolci ha 3 scelte, ne scegliamo due diversi per assaggiare.
Tatin di mele murgine, gelato al pistacchio e gel di bucce. Presentazione eccellente, il gusto caldo/freddo perfetto. Il sapore della mela calda che si sposa perfettamente con il gelato al pisctacchio.
E poi una soffice all’olio d’oliva “novello” spume di yogurt e granatina di ribes e lamponi davvero delicato e buono.
Nell’attesa dei dolci al cucchiaio, una selezione di piccola pasticceria e un calice di negroamaro passito molto apprezzato offerto dalla casa. Tra i pasticcini, non poteve mancare il biscotto cegliese, presidio slow food.
Considerando i prezzi dei ristoranti stellati in Italia, il Fornello da Ricci e’ onesto e più che adeguato.
Antipasto € 20,00, Primi € 15,00, Secondi € 20,00, Dolce € 12,00
Le foto gialle derivano dall’ambiente soft e caldo del ristorante.